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sabato 2 aprile 2011

la riapertura della villa romana del casale: più turismo = più sanità

È tutta nuova, la Villa del Casale

Viaggio nella domus romana che dal 16 aprile svelerà ai visitatori molti aspetti inediti. E che sarà completata entro fine anno



Da metà aprile le novità potranno essere ammirate dalle migliaia di visitatori che, da oltre mezzo secolo, sono sedotti dal fascino della dimora patrizia.
di Carmela Grasso

PIAZZA ARMERINA.
Uno sguardo in basso, per cogliere la magnificenza dei più grandi mosaici tardo romani del mondo occidentale, e uno alle pareti, dove la sapienza - e la pazienza - di intere squadre di restauratori ha recuperato in quattro anni affreschi e pitture quasi cancellati dal tempo. Dopo i celebri mosaici a pavimento, la Villa del Casale di Piazza Armerina, dimora romana d'epoca tardo imperiale dal 1997 indicata dall' Unesco patrimonio dell'umanità, svelerà dal prossimo 16 aprile anche una serie di pitture a parete da poco riportate alla luce. E’ una delle novità emerse dal restauro curato dall'architetto Guido Meli, attuale direttore del Parco del Casale, e redatto sulla scorta delle indicazioni dell'alto commissario regionale della villa romana, Vittorio Sgarbi. Pitture dentro e fuori le mura, dunque, ma anche sale inesplorate che, in attesa della consegna definitiva dell'intero sito (fine 2011), potranno presto essere ammirate dalle migliaia di visitatori che, da oltre mezzo secolo, sono sedotti dal fascino di questa antica dimora romana nel cuore verde della Sicilia celebre in tutto il mondo per quelle «fanciulle in bikini» - abbastanza emancipate per il IV secolo d.C. - ritratte in una delle sue stanze. Fra gli spazi inediti spicca, anche dall'esterno per via dei suoi volumi, la maestosa basilica laica. « Era destinata a riunioni pubbliche - spiega Meli, il cui intervento, a 50 anni di distanza da quello di Franco Minissi, ha anche ripristinato il millenario sistema idraulico della villa - qui il dominus, il padrone di casa, riceveva e amministrava i beni del suo immenso latifondo. Era interamente rivestito in marmo, sia sul pavimento che nelle pareti che in alcuni tratti siamo riusciti a ricomporre». Con Meli, a illustrarci le meraviglie della villa-cantiere dove maestranze, tecnici e restauratori prosegu-no con dedizione il proprio lavoro, è anche un archeologo dell’Università La Sapienza di Roma, Patrizio Pensabene, Dal 2004 segue gli scavi nell'insediamento medievale attiguo alla Villa - un' area di vaste dimensioni con circa 30 pozzi sulle falde d'acqua - e dal 2007 affianca Meli nei lavori di restauro. È luì a indicarci gli affreschi alle pareti, a cominciare dall'arco trionfale d'ingresso, il cui prospetto è stato ricostruito (vedi foto) dai disegnatori del Dipartimento di Archeologia della Sapienza. «S'intravedono grandi personaggi, che immaginiamo al vertici dell'esercito romano per via dei loro abiti». E se i muri esterni della villa erano decorati con finti marmi e tralicci che riproducevano giardini, gazebo e recinzioni di siepi all'interno, invece, tornano i soggetti classici: danzatrici e figure mitologiche. Come quella di Cibele, la «grande madre» protettrice della città di Roma che adesso, a restauro ultimato, appare in evidenza nel grande mosaico a pavimento della Palestra con le venationes al Circo Massimo, gli spettacoli della serie panem et circenses dove i guerrieri affrontavano le belve feroci. Una curiosa coincidenza ha voluto che Pensabene abbia scavato per oltre vent'anni il tempio di Cibele sul Palatino, nella Capitale, e dunque la posizione della dea raffigurata sul mosaico della Palestra.«letta» da uno studioso come lui, aggiunge altre informazioni sul proprietario della villa. «Un prefetto o un senatore - dice Pensabene - un personaggio di alto rango sociale con residenza sul Palatino, il palazzo imperiale: la dea Cibele vista cosi, di schiena seduta su un leone, riproduce una tipica veduta sulle corse del Circo Massimo dall'alto del colle». Altri due personaggi, infine, che impugnano un bastone di comando nella scena della Grande caccia alludono al proprietario della villa. «II loro ricco abbigliamento - conclude Pensabene si ripete nelle figure militari appena recuperate sui piloni dell'arco d'ingresso alla Villa »

Alle pareti pitture che il tempo aveva cancellato. Rinasce la «basilica laica». Ripristinato il sistema idrico



Giornale di Sicilia – edizione del 25 Marzo 2011 pag 44

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